L’articolo di Yuri Slezkine,“The USSR as a Communal Apartment, or How a Socialist State Promoted Ethnic Particularism”, edito per “Slavic Review” e pubblicato nel 1994, analizza il concetto di “nazionalità” in Unione Sovietica, considerando il difficile rapporto tra nazionalismo e dottrina marxista-leninista. Secondo la scuola filosofico-politica inaugurata da Marx ed interpretata da Lenin, infatti, la base ideologica internazionalista risulterebbe prerogativa inderogabile e fondamento di qualsiasi stato socialista. Seguendo questo dettame, si potrebbe facilmente asserire che l’impostazione etnico federale perseguita dall’èlite bolscevica, nella costruzione dell’apparato statale sovietico, fosse in contrasto con l’impostazione universalista tipica del comunismo, ma l’autore, citando Lenin, Stalin, Bauer e Rosa Luxemburg, ad esempio, ci ricorda come furono proprio i leader bolscevichi ad ideare il federalismo etnico russo, nonché ad insistere sul mantenimento dell’identità culturale dei gruppi etnici periferici che componevano l’arcipelago delle repubbliche socialiste sovietiche.
sto omo
This essay is an attempt to recognize the earnestness of bolshevik efforts on behalf of ethnic particularism. Uncompromisingly hostile to individual rights, they eagerly, deliberately and quite consistently promoted group rights that did not always coincide with those of the proletariat. “The world’s first state of workers and peasants” was the world’s first state to institutionalize ethnoterritorial federalism.
Una foto di Pasolini
“I filosofi hanno finora soltanto interpretato il mondo in modi diversi; ma si tratta di mutarlo”
Carl Marx
L’articolo di Yuri Slezkine,“The USSR as a Communal Apartment, or How a Socialist State Promoted Ethnic Particularism”, edito per “Slavic Review” e pubblicato nel 1994, analizza il concetto di “nazionalità” in Unione Sovietica, considerando il difficile rapporto tra nazionalismo e dottrina marxista-leninista. Secondo la scuola filosofico-politica inaugurata da Marx ed interpretata da Lenin, infatti, la base ideologica internazionalista risulterebbe prerogativa inderogabile e fondamento di qualsiasi stato socialista. Seguendo questo dettame, si potrebbe facilmente asserire che l’impostazione etnico federale perseguita dall’èlite bolscevica, nella costruzione dell’apparato statale sovietico, fosse in contrasto con l’impostazione universalista tipica del comunismo, ma l’autore, citando Lenin, Stalin, Bauer e Rosa Luxemburg, ad esempio, ci ricorda come furono proprio i leader bolscevichi ad ideare il federalismo etnico russo, nonché ad insistere sul mantenimento dell’identità culturale dei gruppi etnici periferici che componevano l’arcipelago delle repubbliche socialiste sovietiche.